IL FILM

La storia


Polvere alla polvere, acqua all’acqua.
 Il corpo di un neonato è per l’85% acqua.
 Invecchiando, ne perdiamo fino ad arrivare al 50% del nostro peso.
 In altre parole, le persone, crescendo, si “asciugano”.

Nel Cerchio perfetto, i protagonisti bevono, osservano la pioggia, e cercano di non pensare alla morte, come quando chiudono gli occhi e si lasciano portare lontano dalla musica o dal vento.

Sulle colline di Reggio Emilia, alla Casa Madonna dell’Uliveto, Ivano e Meris cercano di afferrare ogni sprazzo di vita nel tempo che è loro concesso, circondati dai loro cari. Non vogliono arrendersi alla malattia e non se ne vogliono andare docili in quella “buona notte”, per dirla col poeta Dylan Thomas.

Il Cerchio Perfetto intreccia due storie d’amore e la possibilità di ritrovare il senso del vivere quando si sta per morire. Anche se, nel ciclo delle acque, nessuno se ne va mai per sempre.
 La telecamera osserva da vicino i protagonisti, con rispetto e senza violare la loro
 dignità. Solo il loro dosato nero umorismo ci riporta alla durezza dell’ineluttabilità del ciclo di vita e morte.

Note dell’autrice

L’idea per Il Cerchio Perfetto è nata da una mia esperienza personale. Mia madre è 
morta dopo avere sofferto 19 anni di una malattia cronica. Standole accanto, ho provato ogni genere di emozione, dal rifiuto della malattia fino all’accettazione della sua “vita temporanea”. Eppure, dopo che è morta, nel ricordo che ho conservato di quegli anni, non c’è quasi traccia del dolore. Ho pensato allora di fare un film che raccontasse la sconvolgente, terrificante, meravigliosa esperienza che è il prendersi cura, cercando di accompagnare lo spettatore lungo un cammino alla fine del quale si può anche trovare un inaspettato sens
o di leggerezza.

Quando ho trovato l’hospice Casa Madonna dell’Uliveto, sulle colline reggiane a pochi km da casa mia, ho capito che era il luogo perfetto in cui ambientare la mia storia. Due ospiti, in particolare, hanno attirato la mia attenzione, Ivano e Meris, un vecchio burbero arrabbia
to col mondo e una dolce signora rassegnata al suo destino. Non mi aspettavo che mi trascinassero dentro alle loro vite, ma ho lasciato che accadesse e, senza accorgermene, mi sono ritrovata di fronte alla vita e non più alla malattia.

 

Claudia Tosi


E’ autrice e regista di documentari. Laureata in Filosofia, ha iniziato a 
scrivere e dirigere documentari di creazione nel 2004, dopo una breve carriera di
 assistente fotografa e regista di filmati
 commerciali e spot televisivi. Nel 2004 con un gruppo di amici, ha fondato Movimenta, associazione di
 promozione sociale e casa di produzione che realizza documentari di creazione, attraverso co-produzioni internazionali. Claudia ha frequentato EAVE nel 2011, Eurodoc nel 2012, IDFA SUMMER SCHOOL nel 2014, Berlinale Talents (Doc Station) nel 2015, Multiple Revenue Stream Training Course di EWA nel 2015.

Filmografia principale

-2015 “Verso casa”
 di Claudia Tosi, documentario di creazione per la TV, prodotto
 da OWN AIR per TV2000, 65’
-2015 “The Perfect Circle”
 di Claudia Tosi, prodotto da Movimenta e co-prodotto
 da Petra Pan Film Production, Miafilm e Cobos Film (Ita-Slo-UK-NL), 75’ e 55’, Premio Moral Approach a Skopje-Makedox; DocPoint-Helsinki; Maribor Film festival; Trieste Film Festival; Festival De’ Popoli; Visioni Fuori Raccordo
-2009 “Mostar United”
 di Claudia Tosi, prodotto da Stefilm e co-prodotto da Petra Pan Film Production (Ita-Slo). In Nomination al Prix Europa 2009, miglior documentario a DOKMA film, in concorso a IDFA e selezionato al Sarajevo Film Festival, secondo premio del pubblico al Trieste Film Festival
-2009 “Private Fragments of Bosnia”
 di Claudia Tosi, prodotto da Movimenta, 52’ 
Miglior documentario al Mediterraneo Video Festival e al Genova Film Festival